Pallide Pietre

· Federico Pietrobelli1·


PID: http://hdl.handle.net/21.11108/0000-0007-F44B-2

1

Ora posa mio cuore. Le sirene
del nuovo non incantino il tuo ritmo.
Ricorda: tu hai appreso l’oblio
di te, del mondo, dell’ibridazione.

Le specie si soverchiano nel nulla.
Ora vinci e ora perdi, e un barbaglio
solo rimane della neve. E il flusso
non rimane alla gola, ma il suo canto.

Ovunque hai scorto la nascita, e ovunque
il termine. Separati dal sangue.
È l’ora la sostanza della sete.

L’oro dell’alba non è oggetto di conto,
il tuo battito non lo può dire.
Dire la luce, è che tu non sia.

2

All’imbrunire del mondo rammenta,
dell’alba è la promessa: che ogni giorno
porti al tuo giorno, come l’onda e il velo
divino del mare tra il regno e il sogno,

sete inestinguibile, sono uno,
una unica immagine rifranta
dal tuo occhio, che nel diverso rifrange
l’identico, che nel fasto rifrange

l’amore che solo crea, e ogni lacrima
pura illimpidisce lo specchio, questa
legge per il mortale: col patire,

capire, essere, col capire, essere
un attimo e poi sparire, errare
per le forme, e tutte farle proprie…

Iris sottomarina, messaggera
del fulmine, che ricami i fondali
e le memorie, così hai parlato

fra i flutti al naufrago insensato, quasi
a riva, che molte ferite e sale
dovette portare, molte ombre e voti

per tornare al letto in vetta all’ulivo
alto di albe e di auguri, alla fonte
dove la casa e il viaggio sono uno.

3

Dalla soglia è venuto il dolore,
perché mortale, certo è questo il fato,
ci hai dato il vivere nell’immenso,
e il nulla, quando finito lo spazio

erriamo dall’inizio dell’oblio.
Tu vedi, ma a noi non hai dato
il tuo vedere. Tu ascolti, ma l’ascolto
che a noi dai, è il nostro silenzio.

Perché non è un nome il tuo nome, e tutto
è in tuo nome, e il tuo nome in nulla,
noi soli in noi ti diamo nome: Amore

oh un nulla, se non amando… tu pensa
come non pensando il pensiero muore,
e chi vive muove, e chi muove soffre.

Nota biobibliografica

Federico Pietrobelli è nato a Schio (VI) nel 1988. Ha studiato filosofia e lettere a Trento, a Ca’ Foscari e alla Sorbona. Vive tra Parigi e l’Italia.

Ha pubblicato sue poesie su varie riviste italiane e francesi (AtelierPoesia, Place de la Sorbone, ecc.) Ha pubblicato la silloge Stretto di Veglia (Caosfera, Vicenza 2017).

Ha tradotto le sillogi Odes e Thibet di Victor Segalen (Preghiera Orientale, Il Saggiatore, Milano 2019). Ha tradotto poesie da Ghérasim Luca (Poesia, Crocetti, Nuovi Argomenti, AtelierPoesia – 2017) e da Christofle de Beaujeu (Poesia, Crocetti 2019).

Nel 2021 ha fondato il sito lapisclamans.com, dove pubblica saggi sulle arti e le scienze.

  1. Vedi anche la introduzione di Francesco Zevio: https://horizonte-zeitschrift.de/de/article/benn-als-erzieherbrla-poesia-di-federico-pietrobelli--una-introduzione/